ESTREMO: IL TEMPO
Martino guarda verso valle. Il verde dei cipressi svetta tra le prime foglie gialle e brune di inizio autunno. Dietro di loro si nasconde la città di Prato. Anche le viti iniziano a portare i segni della nuova stagione. Fra pochi giorni sarà Ognissanti e il confine tra vivi e morti diventerà labile.
Martino è salito a Carmignano per guardare le sue nuove terre. Ha da poco firmato un contratto con la chiesa. In cambio dovrà regolarmente pagare in olio, vino e bestiame. Scende fra le viti, le accarezza, si presenta.
Deve ancora trovare una sistemazione per il contratto, non può rischiare di perderlo. Entra nella casa che ormai è sua. Il fuoco è acceso e il tepore è piacevole. Domani farà portare le sue cose dal villaggio, sposterà la sua sistemazione qui, in via Capezzana. Molto lavoro lo attende. Deve controllare le botti, conoscere coloro che ora lavorano per lui, ambientarsi.
Martino non ha tempo di preoccuparsi. Mentre la giornata volge al termine inizia a far freddo, Martino si incammina verso il fondo valle, verso la città. Il sole tramonta sul 16 ottobre 804.
Sposati, sposati, sposati. Tutti insistono ma lei dice solo: NO. Monna Nera non ascolta le voci di paese, né dei parenti, né di coloro che lavorano per lei. Lei è già sposata in un certo senso. Sposata alla valle, agli ulivi, alle viti, al vino e all’olio. Non c’è tempo per mariti e bambini. Il tempo va usato per dirigere i lavori, annusare i grappoli, ammirare i suoi successi. Il 1475 arriva e con esso sono inaugurate la casa dei Signori e le nove case poderali.
Cosimo III de’ Medici è stanco, il Granducato va protetto, il suo antico splendore deve tornare. L’economia sta crollando, la casata rischia di estinguersi. Ci sono poche cose su cui poggiare l’orgoglio. Il vino. Il santo vino. O il Vin Santo. Da luglio il vino di Carmignano va per mare. Solca le onde per farsi gustare da tutta Europa. Vanto del Granducato, prima di essere imbarcato va controllato. Nessuna manomissione è accettata.
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