Disclaimer: in questo articolo parlo nello specifico di come viaggiare low cost tramite Workaway perché è il sito a cui mi sono sempre appoggiata e di cui mi fido. Non sono stata sponsorizzata da Workaway per la stesura di questo articolo
Stare per più di un mese su un’isola greca dal mare cristallino, passare i pomeriggi in spiaggia o all’ombra di un caffè bevendo freddo espresso, pranzare e cenare in una tipica taverna greca tutti i giorni e andare a festeggiare coi locali a suon di musica tradizionale e vino. Il tutto praticamente gratis.
Impossibile?
No, affatto. Queste poche righe sono solo una piccola percentuale delle sei settimane che ho passato sull’isola di Skyros nell’estate 2016. Viaggiare low cost (praticamente gratis) e per lungo tempo è assolutamente possibile. Bisogna però organizzarsi bene e per tempo, prepararsi a lavorare un po’ e visitare Workaway.
Vuoi scoprire cosa c’entralo Achille e la Scozia con l’isola di Skyros? Qui il mio articolo su questa piccola e stupenda isola.
DARE PER RICEVERE
Ho avuto la possibilità di viaggiare così a lungo e spendere pochissimo perché l’ho fatto lavorando come volontaria. Ero ospite del centro equestre Mouries Farm. In cambio di vitto (e che vitto!) e alloggio (visto il clima, tende sotto il cielo e tra gli ulivi) dovevo dare una mano coi cavalli per quattro ore al giorno per sei giorni a settimana.
Un gioco che vale decisamente la candela.
Queste opportunità di volontariato sono molto di più di: io lavoro e in cambio mi dai da mangiare. Il lavoro non è nemmeno più fatica, perché ogni giorno è una nuova occasione per fare nuove esperienze, sviluppare nuove capacità e conoscere un po’ di più se stessi. Dopo pochi giorni conoscevo tutti i cavalli per nome ed era un piacere pulirli, prepararli e andare a spasso con loro. In cambio, appunto, ricevevo cibo e la tenda, ma anche consigli su come visitare l’isola, innumerevoli serate a giocare a plakotò e falò sulla spiaggia.
Mouries era inoltre tappa di tanti altri volontari come me. Nel momento di massima affluenza siamo arrivati a essere una trentina. I pranzi e le cene diventavano enormi tavolate di risate e storie, i pomeriggi escursioni di gruppo in autostop intorno all’isola. Abbiamo scalato la montagna vicino alla taverna per vedere l’alba, ci siamo arrampicati sulla costa per raggiungere spiagge nascoste, abbiamo perfino salvato un gattino. Ho fatto amicizie che ancora ora porto nel cuore, conosciuto persone che mi hanno dato tantissime da ogni parte del mondo.
NON FUNZIONA SEMPRE COSÌ
Ovviamente ogni esperienza di volontariato è diversa. Il mio secondo volontariato mi ha portata da un’isola selvaggia a una città, dall’Europa all’Asia, da trenta persone a, a volte, due, dai cavalli ai bambini.
A Kyoto ho lavorato come assistente in due scuole materne e nei ritagli di tempo davo una mano col piccolo rifugio felino dell’organizzazione che mi ospitava (alla fine dai gatti non scampo). La tenda sotto gli ulivi è diventata una machiya tradizionale, con le porte di carta e i tatami come pavimento. Le ore passate a esplorare Skyros sono state sostituite dai mille templi di Kyoto, dalla sua afa, i suoi mercati e i suoi boschi. In questo caso dovevo comprarmi da mangiare, ma la casa dava a disposizione riso, pasta, salsa di soia, condimenti e un cuoci riso di cui mi sono innamorata.
Questa esperienza mi ha arricchita tanto quanto la Grecia, sebbene sia stata diametralmente opposta. Le relazioni erano più intime, con serate passate a guardare serie giapponesi su Netflix, il lavoro richiedeva un’attenzione diversa, ma offriva anche soddisfazioni enormi.
E poi, ovviamente, come nel caso di Skyros, ho speso in più di un mese quanto avrei speso in una settimana di vacanza, senza risparmiare su uscite, trasporti, regali e prelibatezze, come i deliziosi okonomiyaki, preparati da una simpaticissima coppia di vecchietti, che anche noi possiamo imparare a cucinare grazie agli insegnanti di cucina locali di Air Kitchen.
Durante la mia permanenza a Kyoto ho tenuto un diario day-by-day sulle mie avvenutre giapponesi. Puoi trovarlo qui.
OK, BELLO, MA COME?
Facile, grazie a Workaway. Sul sito si possono trovare annunci da tutto il mondo di strutture che hanno bisogno di volontari. Da ostelli, fattorie, famiglie che vogliono imparare l’inglese, c’è l’imbarazzo della scelta. Ogni struttura descrive le attività di cui ha bisogno, cosa offre, cosa c’è nelle vicinanze e la sua disponibilità. I volontari possono lasciare recensioni, così si possono valutare pro e contro basandosi anche sull’esperienza di chi ci è già stato.
Ci sono strutture che prendono volontari last-minute, ma basandomi sull’esperienza mia e di alcune mie amiche, è meglio prepararsi per tempo. Due/tre mesi prima è l’ideale, ma se si tratta di luoghi molto turistici che potrebbero avere un bel pienone è meglio iniziare ancora prima. In particolare, se vuoi andare d’estate lavora molto d’anticipo, perché è il periodo per cui la maggior parte delle persone farà richiesta.
Come?
Primo passo: parole chiave o destinazione
Sai già dove andare? Bene, cerca solo per quella zona.
Sai invece cosa vuoi fare? Scrivilo come parola chiave nella ricerca.
Dopodiché prenditi un’oretta per sfogliare tutti gli annunci delle strutture. Non fermarti al primo che ti fa battere il cuore. Scegline almeno cinque che soddisfanno le tue necessità. Ricorda che la maggior parte delle strutture richiede un minimo di tre settimane di permanenza. Se puoi stare di meno però, tentar non nuoce, ho incontrato molta gente che aveva discusso della cosa con gli organizzatori ed era stato autorizzato a rimanere di meno.
Tieni bene in mente:
- Cosa offrono? Solo alloggio o anche vitto? Mi va bene anche solo l’alloggio?
- Se hai delle esigenze alimentari guarda bene se è previsto che tu possa comprare i cibi per te, se non hanno problemi a cucinare assecondando le tue necessità o se sono previste grandi “cucinate di gruppo” che renderebbero più dura per te evitare certi cibi
- C’è il wifi? Per alcuni non è importante, anzi, il poter staccare è un elemento di favore, ma per altri, per motivi lavorativi o personali, una connessione internet viene sempre comoda
- Quanto è lontano il primo centro abitato/Quali attrazioni o luoghi di interesse ci sono nella zona? Se ti annoi facilmente stai attento a non finire su un eremo di montagna. Se invece cerchi pace e solitudine punta proprio su quello
- Dove dormirò? Spesso strutture come gli ostelli fanno dormire i volontari in camerate, altre volte si potrà perfino avere la camera singola. Certe fattorie non hanno nemmeno la doccia e l’acqua corrente. Leggi attentamente dove dormirai e cosa offre il tuo alloggio e decidi secondo le tue necessità e capacità di sopportazione
- Quante persone possono ospitare? Ci sono strutture che hanno bisogno di uno o due volontari per volta, mentre altre ne accettano anche decine. Considera questo aspetto a seconda di quante persone sarete in questo viaggio.
Secondo passo: contattare le strutture
Non costa nulla sfogliare Workaway, ma per fare un profilo da cui contattare le strutture bisogna pagare circa 24 euro l’anno. Non è una gran spesa e volendo si può fare un profilo condiviso con un amico. Se proprio non hai soldi da spendere o vuoi viaggiare low cost senza compromessi puoi cercare le strutture su Google e contattarle direttamente sulle loro pagine Facebook o suoi loro siti.
Nel messaggio che manderai spiega perché il loro annuncio ti è interessato, quali sono le tue esperienze pregresse nel campo (anche se spesso sono più importanti la voglia di imparare e il rispetto!) e perché vorresti lavorare da loro. Cerca di rendere il messaggio il più personalizzato possibile a seconda dell’annuncio a cui risponderai.
Terzo passo: rifiuti e colloqui.
Perché dicevo di scegliere e contattare almeno cinque strutture? Perché è facile, sopratutto in alta stagione, che queste non rispondano nemmeno ai tuoi messaggi. Neanche per dirti di no. Silenzio totale.
Nel caso tu riceva un responso positivo è possibile che ti vengano fatte altre domande o che perfino ti venga richiesto un colloquio su Skype. Non avere paura, non mordono. Spesso dall’altro capo troverai volontari come te che si occupano di intervistare i futuri volontari. Sii spontaneo, sincero e conquistali!
Quarto passo: partire, anche da soli!
Gli amici dicono di esserci fino alla fine e poi ti danno buca? Non preoccuparti, parti e basta. Al tuo arrivo ti sembrerà di entrare in un mondo alternativo. Le preoccupazioni e gli stress di casa sembreranno distanti e presto la nuova routine sarà il tuo presente. Conoscerai tantissime persone nuove da tutto il mondo con cui condividerai momenti bellissimi. Paradossalmente partire in gruppo a volte tende a chiudere le persone, mentre la solitudine obbliga alla socializzazione.
Non avere paura, buttati! A Skyros ho conosciuto tantissime ragazze appena diciottenni partite da sole, cosa che noi italiani considereremmo difficile da fare. Il viaggio in solitaria è una sfida, ma anche un modo bellissimo per conoscere se stessi, i propri limiti e uscire dalla propria comfort-zone.
Hai capito quali caratteristiche deve avere la tua destinazione ideale ma non sai scegliere fra le migliaia proposte?
Niente paura, ho suddiviso le più interessanti, assurde e uniche per tema. Puoi trovarle qui, e magari tra queste c’è anche quella che fa per te.
COSA NON È INCLUSO NEL PREZZO
Sì, viaggiare low cost grazie a Workaway permette di risparmiare tantissimo. Alloggio sempre gratis, vitto gratis o pur sempre economico (poter far la spesa e cucinare in struttura è un enorme risparmio in confronto a quando si mangia sempre fuori in viaggio!), ma ci sono delle spese da considerare. È quindi bene avere con sé sempre un po’ di soldi extra: tra uscite serali, cockatails sulla spiaggia e souvenir qualche spesa sarà d’obbligo.
Ovviamente non bisogna dimenticare che il viaggio sarà tutto a carico tuo, altra ragione per organizzarsi per tempo. Se intendi viaggiare in Europa compagnie aeree come Ryanair o di autobus come Flixbus offriranno sempre viaggi low cost, ma se la tua destinazione è lontana è meglio prenotare il volo per tempo e prendere un po’ di tempo alla ricerca del volo perfetto.
Io uso sempre Skyscanner per cercare il volo e il periodo più economico (con l’opzione visualizza tutto il mese) e da lì compro poi il biglietto sul sito della compagnia aerea. Il mio consiglio è quello di iniziare a farsi un’idea dei prezzi qualche mese prima e vedere quanto tempo prima conviene prenotare. È anche da considerare la spesa per il passaporto (io consiglio sempre di averlo anche se non sono in programma viaggi extra-continentali) e di un eventuale visto e i tempi di consegna di entrambi.
In conclusione, viaggiare low cost come volontaria per me è stato molto di più di un semplice viaggio economico. È stata l’opportunità di visitare luoghi che per anni erano stati il mio sogno nel cassetto, passarci molto tempo più di quello che avrei passato in una normale vacanza, conoscere tanta gente del posto, assaporarne i diversi aspetti e, alla fine, sentirli un po’ come casa mia.
Sei incuriosito dai due posti in cui sono andata io? Te le consiglio entrambe tantissimo e se volete consigli e delucidazioni non esitare a contattarmi!
Qui puoi trovare il profilo Workaway del centro equestre di Skyros
Qui puoi trovare il profilo Workaway della struttra sorella di quella di Kyoto e che si occupa solo di gatti. Purtroppo non ho più trovato l’annuncio di Kyoto.
Questo articolo contiene link di affiliazione.