A prima vista un cimitero non sembra il luogo ideale per trascorrere le proprie vacanze o un pomeriggio estivo, ma spesso questi luoghi nascondono sorprese e bellezze inaspettate. Conosciamo tutti i cimiteri monumentali più famosi, come quelli di Genova o Milano, ma anche Torino ci offre una sua versione, anche se forse non maestosa quanto quelle delle altre città.
Fondato nel 1827, questo cimitero è situato in zona Vanchiglietta e, ospitando oltre 400.000 defunti, è uno dei più grandi d’Italia. Visitandolo infatti ci si accorgerà subito che la zona originale è quella denominata “storica”, con ben 12 chilometri di portici, ma che negli anni si sono susseguiti numerosi ampliamenti.Varietà
Aperto dalle 8.30 alle 17.30 da marzo a ottobre e fino alle 16.30 da ottobre in poi, il cimitero si sviluppa su tre macro zone ognuna delle quali è suddivisa in piccoli quartieri “tematici”. Le numerose mappe all’interno aiutano il visitatore a districarsi tra il dedalo di tombe e lapidi e a scoprire un cimitero che sembra contenere molti cimiteri al suo interno. Le diverse zone infatti sono estremamente diverse tra loro e la loro peculiarità estetica riflette sia l’epoca che l’origine delle persone che vi riposano.
Ad esempio le diverse sezioni ebraiche sono spesso separate dal resto del cimitero da cancelli o muri e al loro interno le lapidi, piantate direttamente a terra, ricordano poco lo stile funerario italiano: esse sono decorate con incisioni in ebraico e spesso riportano simboli religiosi quali la stella di David o il candelabro a sette bracci.
Inoltrandoci sempre di più dentro il cimitero incontreremo sepolture differenti e inaspettate, come un lungo tappeto di tombe dedicate alle suore o delle croci dall’aspetto celtico, dedicate ai membri dell’esercito.
Storia e Memoria
La memoria collettiva della città può arrivare al visitatore come un fulmine a ciel sereno, solo girando l’angolo. Un monumento dedicato alle vittime torinesi della Seconda Guerra Mondiale si estende austero, composto da tantissimi blocchi di pietra riportanti i nomi dei defunti. Numerosi fiori, collocati sotto i nomi, ci ricordano che queste vittime non sono state dimenticate.
Una tragedia esclusivamente torinese viene invece ricordata con un monumento che ricorda un campo da calcio: quella del grande Torino schiantatosi sulla collina di Superga. I calciatori deceduti durante lo scontro sono infatti tutti sepolti al Cimitero Monumentale.
Come ogni cimitero monumentale che si rispetti, anche quello di Torino ospita le spoglie di personalità famose per la città o per l’intera nazione e spesso una piccola targa è posta davanti a queste tombe per far conosce al visitatore un po’ della storia della persona che lì riposa. Tra personalità più o meno conosciute spiccano nomi molto famosi, alcuni dei quali suoneranno famigliari soprattutto ai torinesi, come Edmondo de Amicis, Galileo Ferraris, Vincenzo Gioberti, Primo Levi, Silvio Pellico, Mario Soldati e la Bela Rosin.
La dislocazione di queste tombe non è indicata sulle mappe, per cui il visitatore può fare affidamento al suo intuito o a uno dei diversi totem informativi messi a disposizione per cercare la posizione dei defunti.
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Arte e Natura
Non sono però le tombe delle persone più famose ad aver dato il titolo di Monumentale a questo cimitero, bensì quelle di persone apparentemente “qualunque”. A partire dai porticati della zona storica, si troveranno infatti tantissime statue di stile e materiale diversi, alcune delle quali estremamente belle ed evocative.
Tra piccoli mausolei, angeli e fanciulle addolorate si potranno trovare dei veri capolavori del secolo scorso, fino ad arrivare a opere più moderne e astratte, ma che comunque riescono a esprimere il loro messaggio in maniera efficace.
Le sorprese, però, in questo cimitero sono ovunque e spesso ci arrivano sotto forma di storie, molto più piccole di una statua. Moltissime targhette, soprattutto quelle di fine Ottocento, raccontano in poche frasi la vita della persona a cui sono dedicate ed è difficile non fermarsi a riflettere sulla vita di chi ha abitato la città prima di noi. In primavera, inoltre, le rose sembrano aggiungere il loro tocco artistico personale, decorando le tombe e i viali e arricchendo la monumentalità del cimitero.
Ovviamente, bisogna comunque ricordarsi di essere in un luogo di raccoglimento e spesso di dolore, in quanto molte sezioni del cimitero ospitano persone decedute da poco tempo ed è facile incontrare i loro parenti in visita. Il consiglio è dunque quello di approcciarsi alla visita col massimo rispetto, parlare a voce bassa e magari evitare di fermarsi nelle sezioni moderne, che, oltretutto, hanno anche poco valore artistico in confronto alle zone più storiche.
Detto questo, godetevi un pomeriggio alternativo all’insegna dell’arte e della storia di una Torino meno conosciuta!
Puoi trovare altre foto delle bellissime statue del cimitero qui.