N.B. Tutti i lupi in queste foto sono lupi del Centro e quindi allevati in cattività.
Alla fine, mi sono ritrovata a pensare, sono solo cagnoni che si rotolano nell’erba appena tagliata e poi starnutiscono come fa il mio cane.
Non capita tutti i giorni di poter stare a pochi metri da un branco di lupi, osservali mentre sonnecchiano pigri sotto il sole, ammirare come si mimetizzano fra gli alberi e le rocce. Provare a indovinare i loro ruoli. Quello sembra l’alfa, quell’altro se ne sta lontano dagli altri, magari è un omega maltrattato.
La relazione tra uomo e lupo è vecchia quanto la civiltà. È stata a tratti una convivenza pacifica, spesso una lotta per il territorio, tra pregiudizi, paure e amore. Per colpa dell’uomo i lupi sono diventati animali notturni, a caccia di prede quando noi riposiamo. Per colpa dei lupi molti allevatori hanno visto i loro animali massacrati. Il lupo è il cattivo della fiaba, ma anche l’animale simbolo dell’Italia. Quante persone avete sentito dire Il mio animale preferito è il lupo? Su quante magliette comprate al mercato ci sono lupi che ululano alla Luna? Winter is coming?
Il lupo fa parte della nostra vita, grazie a storie e sentito dire, fin dall’infanzia. Ma poco sappiamo delle vere abitudini di questi animali. I lupi sono come i classici della letteratura, li si conosce anche senza averli letti o, in questo caso, incontrati. Li si conosce per preconcetti spesso sbagliati. I lupi stanno, per fortuna, ripopolando le nostre montagne, ma non è il caso di andare a caccia di un esemplare selvaggio per un faccia a faccia.
Ecco quindi un’occasione irripetibile per incontrarli, questi progenitori dei nostri cagnolini.
FACCIA FACCIA COL LUPO
Il Centro Faunistico Uomini e Lupi sorge in Val Gesso, nel comune di Entracque nella provincia di Cuneo. Proprio il nome del centro ne racconta la natura: non si ricevono informazioni dettagliate sulla biologia, le abitudini e l’evoluzione del lupo, ma il focus è proprio sul rapporto tra lupo e uomo.
Il Centro è diviso in due sezioni, una nel centro di Entracque e l’altra poco più in alto, tra boschi e prati. Il biglietto comprende l’ingresso a entrambe le strutture ed è indifferente quale visitare prima.
- L’ingresso viene 10 euro, sono previste riduzioni ed è gratis con l’Abbonamento Musei del Piemonte (attenzione, quest’ultimo dettaglio è spesso omesso nei cartelloni coi prezzi!).
Il Centro Faunistico Uomini e Lupi non è museo come lo conosciamo. È meglio definirlo un percorso, una passeggiata cinematografica. Sala dopo sala uno schermo e diversi personaggi raccontano il loro rapporto coi lupi e le leggende su questi animali.
Visitarlo mi ha entusiasmata e queste sale sono dei piccoli capolavori. Sono arredate con minuzia, e sembra di essere davvero nel salotto di Caterina o nel negozio di biciclette di Nonno Prezzemolo. È come un piccolo parco di divertimenti, una parentesi artistica innovativa e geniale nel luogo più inaspettato. Pensavo che il Centro sarebbe stato un museo interessante, ma tradizionale. Accompagnare i visitatori in questo modo moderno, almeno per l’Italia, in un posto così isolato è stata una scommessa rischiosa ma vincente.
Ma andiamo con ordine, cosa ci offre nello specifico il Centro?
Il Centro Visita ad Entracque sorge in Piazza Giustizia e Libertà 3. La pagina facebook del Centro riporta i seguenti orari fino a Gennaio 2019
- OTTOBRE: la Domenica Orario 10.00-13.00*/15.00-18.00*
- NOVEMBRE: – CHIUSO –
- DICEMBRE: la Domenica; l’8 e dal 26 al 31 TUTTI I GIORNI Orario 10.00-13.00*/15.00-17.00*
- GENNAIO 2019: Fino al 6 TUTTI I GIORNI; dal 7 la Domenica Orario 10.00-13.00*/15.00-17.00*
- *L’ultima entrata si effettua un’ora prima della chiusura
Indicativamente il resto dell’anno il Centro chiude un’ora dopo la sera.
Questa è la sezione dedicata alle storie e alle leggende e al rapporto odierno tra uomo e lupo, e Nonno Prezzemolo, famoso cantastorie e intrattenitore della zona, ci accompagna in questo viaggio di circa un’ora e dieci. Tra notti nella neve sui monti e giri intorno al mondo in bicicletta a caccia di storie sui lupi, Nonno Prezzemolo ci offre un ampio sguardo su quello che il mondo pensa e ha pensato sui lupi, partendo dalle leggende locali fino alle tradizioni giapponesi.
La sala più bella di tutte però, a parer mio, è quella dei quadri. Come tra i meandri di Hogwarts, questa lussuosa galleria ci permette di assistere alle discussioni pepate di quadri e fotografie in movimento appese alle pareti. Tra un po’ di polenta, contrabbando sulla Via del Sale e tavole imbandite, questi personaggi tutti piemontesi ci raccontano la loro vita, il loro rapporto con l’ambiente e coi lupi per più di due secoli. E alcune delle battute che fanno sono geniali.
La conclusione è la stessa per tutti: il lupo sta tornando sulle Alpi, dobbiamo avere paura? L’ultima saletta risponde a questa domanda in modo assolutamente onesto. Il Centro non glorifica né condanna il lupo. Il suo ritorno è positivo, ma è anche vero che è fonte di disagio per gli allevatori della montagna. A noi l’ardua sentenza.
La seconda parte del Centro, l’Area Faunistica Casermette, sorge sulla Strada Provinciale per San Giacomo
Gli orari sono:
- OTTOBRE: la Domenica Orario 10.00-18.00*
- NOVEMBRE: – CHIUSO –
- DICEMBRE: la Domenica; l’8 e dal 26 al 31 TUTTI I GIORNI Orario 10.00-17.00*
- GENNAIO 2019: Fino al 6 TUTTI I GIORNI; dal 7 la Domenica Orario 10.00-17.00*
- POSSIBILITÀ DI EFFETTUARE VISITE GUIDATE I GIORNI DI APERTURA SU PRENOTAZIONE
Anche in questo caso, indicativamente, la chiusura è posticipata di un’ora il resto dell’anno. Il consiglio è quello di controllare sempre online prima di visitare il Centro.
È in questa sezione del Centro che si possono anche avvistare i lupi. Prima però ci invita per circa cinquanta minuti nella ricostruzione della casa e nell’atelier di Caterina, una fotografa appassionata di lupi, e ci racconta la storia del lupo Ligabue. La storia di Ligabue è però la storia di tanti lupi e il pretesto per spiegarci le abitudini di questi animali, la loro gerarchia, come vivono i lupi solitari e i loro spostamenti. È Caterina stessa a raccontarci la sua storia attraverso diversi schermi posti nelle varie stanze di casa sua. Dal laboratorio alla cucina, passando per il salotto alla biblioteca, accompagniamo anche Caterina e il nipote Luca in una finta escursione tra il folto del bosco.
Alla fine del percorso sorge la torretta d’osservazione. Sviluppata su tre piani e con le pareti in vetro, permette di guardare dall’alto la zona boschiva e di prato in cui vivono i lupi del Centro. Attenzione però: sebbene i lupi siano circa sei, non sempre questi si trovano in zona torretta e quindi a volte, purtroppo, non è possibile vederli. Il biglietto d’ingresso permette però di tornare alla torretta in giornata, nel caso si sia stati sfortunati la prima volta.
Nel mio caso sono stata fortunata: i lupi erano tutti vicini alla torretta perché, a causa del taglio dell’erba in corso, la loro area era stata limitata. Vederli giocare con l’erba appena tagliata è stato divertentissimo: alla fine erano solo dei cani sonnacchiosi che si rotolavano sul prato. Guardarli dopo aver sentito la storia di Caterina dà occhi nuovi, nuove lenti con cui osservare i lupi, capirli e ammirarli.
SOLO LUPI A ENTRACQUE?
Entracque è distante da grandi città, fatta eccezione per Cuneo, e se la si visita è probabilmente per visitare il Centro. Ma dopo le due, tre ore passate coi lupi si torna a casa? No, la Val Gesso ed Entracque hanno ancora un paio di sorprese sotto il cappello.
La prima è la diga, anzi, le dighe. Queste due colossali costruzioni fermano il corso del torrente S. Giacomo creando due laghi artificiali: il Lago della Piastra, raggiungibile in auto, e il Lago del Chiotas, raggiungibile a piedi. La parete della prima diga, la Diga del Colle Laura, è anche attrezzata per fare arrampicata!
La seconda, anzi, le seconde, sono i piatti tipici a base di patata. Ovunque girando per il delizioso centro di Entracque si vedono negozi esporre con orgoglio la dicitura Vendesi patate di Entracque. Cosa avranno di speciale? Non avendole ancora assaggiate per me questo è ancora un mistero, ma gli entracquesi hanno fantasia.
Ne è nata quindi la Bodi Birra. Bodi è il nome locale per la patata e quindi sì, una birra a base di patata. È disponibile bionda (la prima) o blanche (ëscunda) e la si può trovare nelle vie del centro.
Altra prelibatezza sono i Bodi Duss tipici dell’alimentari-pasticceria Al Cavagnin (attenzione però, i prezzi degli altri prodotti nel negozio sono un po’ troppo cari, secondo le recensioni di altri turisti). Come ci ha raccontato la proprietaria, la sfida era questa: produrre un dolce che assomigliasse alla patata. Quindi unendo patate, nocciole e miele il risultato è stato questo dolce delizioso venduto anche sotto forma di torta del lupo Ligabue.
Il Centro Faunistico Uomini e Lupi è un’unicità nel panorama dei musei piemontesi, offre una riflessione umana sul nostro rapporto con gli animali e la natura tramite un percorso innovativo, divertente e adatto a tutte le età. Un piccolo gioiello per una giornata immersi nella natura e tra le vie di un paese tipico delle Alpi piemontesi.