Se fin’ora abbiamo letto le storie di persone che hanno vissuto all’estero in Paesi come la Gran Bretagna, la Francia, gli Stati Uniti e perfino la Russia per diversi mesi, la storia di Giulia è un po’ diversa: potendo lavorare col computer da remoto, Giulia ha deciso di vivere la vita del digital nomad, viaggiando full time e dividendo il suo tempo tra volontariato, lavoro ed esplorazione delle sue nuove destinaziono.
Qui ci racconta la sua storia e condivide qualche trucco per chi sogna di poter lavorare viaggiando low cost come lei.
Raccontaci qualcosa di te, di cosa ti occupi e come questo lavoro ti permette di viaggiare?
Quando guardate un programma televisivo, vi chiedete mai chi lo abbia tradotto e adattato per l’edizione italiana? La figura che si occupa della stesura del copione per il doppiaggio si chiama adattatore, ed è questo il mio lavoro. In pratica mi occupo di adattare i dialoghi e scrivere un copione pronto per essere recitato dagli attori in sala di doppiaggio.
Non si tratta di una semplice traduzione, è un lavoro molto più complesso: bisogna tenere conto della lunghezza delle battute, delle pause e del labiale, e consegnare un copione che potrà essere doppiato in sala in maniera fluida e veloce, dato che spesso i tempi sono stretti.
È un lavoro molto stimolante, e uno dei grandi vantaggi è che può essere svolto totalmente da remoto, basta un computer e una connessione internet. Da quando sono diventata adattatrice, ho approfittato di questa flessibilità per viaggiare molto spesso, dato che posso portarmi dietro con facilità tutto quello che mi serve per lavorare.
Com’è il tuo viaggio ideale? Resti a lungo in una destinazione o ti sposti spesso?
All’inizio preferivo spostarmi spesso, ma ultimamente i miei viaggi sono stati un po’ più lunghi, fino a qualche mese. La cosa più importante per me è la massima flessibilità: non mi piace programmare troppo in anticipo, perché non sai mai dove potrebbe portarti il viaggio. Mi è capitato a volte di comprare in anticipo un volo di ritorno per poi pentirmene una volta arrivato il momento di tornare a casa.
Oggi ho imparato a lasciarmi aperte tutte le strade, e a prendere quella che più mi ispira in ogni momento. Magari ti innamorerai di un posto e vorrai restarci più a lungo, o scoprirai qualche gioiello inaspettato che ti porterà fuori strada dal percorso prestabilito, o qualcuno ti offrirà ospitalità e ti fermerai a fare nuove amicizie. La parte più eccitante del viaggio è che è imprevedibile e ha sempre in serbo qualcosa di nuovo se ti lasci trasportare.
Il mio viaggio ideale è un giusto mix di avventura e relax. Mi piace esplorare, ma mi piace anche passare un pomeriggio a chiacchierare davanti a un caffè, e soprattutto per me è importante immergermi nella cultura del luogo facendo conoscenza con le persone, che ne sanno sempre di più di qualsiasi guida cartacea o digitale.
Come le tue giornate tipo da digital nomad?
Cerco di mantenere una routine di lavoro quotidiana, ma senza essere troppo rigida. Di solito dedico mezza giornata al lavoro tutti i giorni (anche sabato e domenica) e mezza giornata al relax. Ma a volte mi capita di stare davanti al PC tutto il giorno per due settimane di seguito o anche di non lavorare affatto per un periodo.
La parola d’ordine è sempre ‘flessibilità’. Finora sono riuscita a gestirmi bene e a trovare quasi sempre il tempo per vivere qualche avventura ogni settimana. Dopo una giornata di lavoro sul PC senza vedere nessuno, mi sento più stimolata a uscire ad esplorare la città/il paesino/la campagna/l’isola in cui mi trovo e a conoscere persone nuove.
Quali sono secondo te gli strumenti e le caratteristiche essenziali per un digital nomad?
Penso che la cosa più importante sia lo spirito di adattamento. Il viaggio può prendere molte forme, vi può capitare di dormire in un hotel con tutti i comfort, o all’aperto su una spiaggia in mezzo al nulla, o per terra in un aeroporto, e ciascuna di queste esperienze ha il suo valore. È importante aprirsi a nuove stimoli e uscire dalla nostra comfort-zone, perché è sempre fuori dalla comfort-zone che si vivono i momenti più memorabili. Un’altra cosa che per me è assolutamente fondamentale è saper sfruttare gli strumenti messi a disposizione da Internet.
Se ancora non sapete cosa siano Couchsurfing e Workaway correte a scoprirli, sono tra gli strumenti più preziosi in assoluto per un viaggiatore. Per vivere il viaggio con tranquillità è sempre bene avere un piano B nel caso qualcosa vada storto, per esempio avere dei soldi da parte per far fronte a emergenze o imprevisti. Per il resto, lasciatevi andare. Se ci sono degli eventi culturali gratuiti nei dintorni, andateci: è il modo migliore per incontrare viaggiatori e locals.
Se qualcuno vi offre un caffè, un giro in città, o anche ospitalità per un paio di giorni, accettatela: potrete scoprire lati del paese che non avreste mai notato altrimenti, sempre tenendo gli occhi aperti e facendo attenzione alla propria sicurezza, si intende.
Se non conosci Workaway e vorresti saperne di più, ho scritto un articolo su come utilizzare la piattaforma al meglio e viaggiare (quasi) gratis per mesi che puoi trovare proprio QUI!
Che consigli daresti a chi vuole diventare un digital nomad?
Sfatiamo subito un grande mito: quello secondo cui per viaggiare a lungo termine sia necessario avere molti soldi. Non è affatto vero, se si sanno usare gli strumenti giusti (come i già citati Couchsirfing o Workaway ad esempio, ma anche molti altri) possiamo viaggiare anche per mesi con un budget ridottissimo. Detto questo, naturalmente è necessario avere una fonte di denaro per quanto minima per poter provvedere alle necessità quotidiane.
Il più grande ostacolo da superare per diventare digital nomads è quello di trovare un lavoro che si può svolgere completamente a distanza. E qui l’esperienza di molti che hanno fatto questa scelta prima di noi ci viene in aiuto: se curiosate in giro per internet troverete innumerevoli idee, spunti e consigli per muovere i primi passi in questo mondo e rendersi del tutto location independent.
Non ci sono altri trucchi o segreti per diventare digital nomads: una volta trovato il modo per portarsi a casa la pagnotta, non rimane che fare lo zaino, comprare un biglietto di sola andata e partire all’avventura.
Raccontaci di un viaggio che ti è rimasto particolarmente nel cuore!
Uno dei viaggi che mi sono rimasti nel cuore è quello di due inverni fa a Gran Canaria, isola spagnola nell’Oceano Atlantico. Le Canarie sono un arcipelago meraviglioso, con un ambiente naturale diversissimo e un clima temperato tutto l’anno, e sono collegate molto bene con il continente con voli spesso a prezzi stracciati. Io ho trascorso più di un mese in un paesino sulla costa settentrionale dell’isola, a circa un’ora di pullman dalla capitale Las Palmas.
Mi occupavo della reception e delle pulizie in un ostello per poche ore al giorno in cambio di ospitalità. Era un ambiente molto vivace, con ospiti provenienti da tutto il mondo, e quasi tutti i giorni facevamo un’escursione al mare o in montagna in giro per l’isola, spesso in autostop. E non mancava mai il tempo per rilassarsi in riva al mare o prendere il sole sulla terrazza dell’ostello lontano dalle masse della molto più turistica Maspalomas sulla costa sud dell’isola.
È stato un viaggio molto importante per me, perché è in quel periodo che ho preso veramente coscienza che il mio sogno di viaggiare si stava effettivamente realizzando, che non era più solo una fantasticheria o un progetto lontano, ma era finalmente diventato realtà
Dove sei ora e quali sono i tuoi piani per il futuro?
Purtroppo come molti altri ho dovuto cancellare i miei piani per i prossimi due mesi (avevo in programma la Croazia e il Portogallo) a causa della pandemia di Coronavirus che ci costringe tutti in casa, quindi al momento mi trovo in Italia con la mia famiglia nell’attesa che la tempesta passi.
Appena sarà possibile ho intenzione di tornare in Grecia, la mia meta preferita in assoluto, dove ho già trascorso diversi mesi nei due anni passati. Sto maturando l’idea di fare un giro delle isole Sporadi, con tappa di qualche giorno nella mia adorata Atene naturalmente. Non vedo l’ora di rimettermi in cammino. Nel frattempo tutti noi possiamo approfittarne per leggere blog di viaggio come questo e sognare le nostre prossime avventure!